i Gatti Neri

GATTI NERI VELOCISSIMI!

di Alessandro Fiorillo

Con l’appellativo "gatti neri" erano conosciute le Squadre Celeri, un corpo speciale dei Vigili del Fuoco negli anni 40. 23.3

Uno di loro Robero Donnini, (ci ha lasciato nel 2010 all’età di 96 anni), molto ci ha raccontato sull’organizzazione delle Squadre Celeri, sugli interventi, gli addestramenti a via Genova, sul fatto che erano "velocissimi" e in pochi secondi erano pronti sul mezzo ad uscire per l’intervento di soccorso. Il loro compito era quello di approntare l’intervento una volta giunti sul posto, arrivavano prima dell’autobotte, quindi preparavano tutto il necessario, tubazioni, manichette, lance e via iniziavano con l’opera di spegnimento dell’incendio.

Le Squadre Celeri furono piuttosto impegnate negli anni 40, soprattutto in occasione dei bombardamenti delle città italiane. A Roma, dove erano coordinate e dirette dall’Ufficiale Alberto Cosimini, intervennero incessantemente il 19 luglio 1943 durante il primo drammatico bombardamento della città (oltre1500 vittime accertate con stime che parlano di un totale di circa 3000 vittime presunte).

Recentemente, seguendo alcune testimonianze, siamo venuti a conoscenza del fatto che una di queste squadre celeri a Roma era in servizio all’interno del Vittoriano, il monumento meglio noto come Altare della Patria. Queste squadre di stanza nei sotterranei del Vittoriano erano a disposizione esclusiva del Capo del Governo, che spesso trascorreva le sue giornate nel vicino Palazzo Venezia.DSCI0004

Qualche giorno fa insieme al CR Claudio Gioacchini, siamo entrati nei sotterranei del Vittoriano. E abbiamo avuto conferma che, quasi 70 anni fa, lì sotto c’erano i vigili del fuoco, i "gatti neri" (tale nomignolo era dovuto al fatto che nella grande camerata di via Genova dove alloggiavano era dipinto un enorme gatto nero). Abbiamo trovato anche i nomi dei vigili, incisi sulle pareti (sono lì da quasi 70 anni, basta un infiltrazione d’acqua o un pò d’umidità per tirarli via…per fortuna abbiamo fatto in tempo a fotografarli, e a salvarli quindi dall’oblio). Quei sotterranei (il cui ingresso, come già detto, si trova sotto l’altare della Patria) venivano usati negli anni 40 anche come rifugio antiaereo, durante i bombardamenti. Sicuramente le postazioni dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa (abbiamo trovato nei sotterranei inequivocabili tracce anche della loro presenza) si trovavano lì anche per sfuggire alle potenziali distruzioni dei bombardamenti (per evitare quindi d’essere messi fuori servizio dagli stessi). Le gallerie che abbiamo esplorato sono soltanto una piccola porzione delle stesse, che si inerpicano nel sottosuolo di Roma e raggiungono anche posti relativamente distanti da Piazza Venezia (probabilmente passano anche sotto via del Corso e arrivano fino a Piazza del Popolo e forse oltre).

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Author: enri